Quella di un vivace gruppo di cittadini
che hanno
deciso di alzare l’indice invece di puntarlo.
Sono spontaneamente confluiti in OPEN, una rete di persone e progetti,
espressione di vari percorsi di cittadinanza attiva. Dall’animatore sociale al
counselor, dal piccolo imprenditore all’operaio, dal professore al ricercatore
universitario, dal dipendente di una pubblica amministrazione al precario, dal pre-adolescente
al saggio uomo di una certa età. Donne e uomini che hanno offerto il proprio
contributo, il proprio lavoro, il proprio tempo per analizzare i mal
funzionamenti dell’attuale sistema e proporre eventuali soluzioni.
Ai candidati pugliesi si è
chiesto, se eletti, di portare in discussione in Parlamento 5 temi prioritari:
- l’ILVA, intesa come sfida per il
rilancio di un’area industriale compatibile con l’ambiente e risorsa per la
società;
- le infrastrutture, quelle fisiche
che si affianchino al formidabile processo di infrastrutturazione sociale che
nel corso degli ultimi anni è stato sperimentato e consolidato nella regione;
- l’ulteriore investimento sulle
persone, che coinvolga contemporaneamente la scuola, la ricerca e l’innovazione;
-
lo sviluppo delle aree interne,
risorsa sulla quale investire e non solo un luogo al quale approcciarsi in modo
predatorio sacrificandone la biodiversità;
- le politiche attive a favore dei
NEET, i not educational employment or training, i giovani che non studiano e
non lavorano e che spesso sfuggono anche alle indagini demoscopiche.
L’intervento conclusivo è stato
affidato all’uomo attorno al quale questo gruppo di cittadini ha condensato il
proprio impegno, Guglielmo Minervini,
il quale, asserendo che nessuna forma di delega taumaturgica al
leader oggi ci può salvare, ricordando un passaggio del film di Roberto Andò Viva la libertà, ha
invitato a riscoprire il senso profondo della
parola passione, per costruire un futuro per cui valga la pena spendersi.
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