In omaggio ai 150 anni dell'Unità d'Italia

In omaggio ai 150 anni dell'Unità d'Italia
L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al Popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione. - Art. 1 della Costituzione della Repubblica Italiana

venerdì 23 novembre 2012

Accordo siglato

Nel link che segue trovate l'ultimo aggiornamento legato alle Linee Programmatiche presentate dalle parti sociali lo scorso 16 novembre:
http://www.governo.it/Notizie/Palazzo%20Chigi/dettaglio.asp?d=69843
Ma a questo c'è chi dice no:
Camusso: sulla produttività s'è persa un'occasione
"L'intesa è coerente con la politica del Governo che scarica sui lavoratori i costi e le scelte per uscire dalla crisi. Si è persa un'occasione''. Il Segretario Generale della CGIL, Susanna Camusso, ha commentato così l'accordo sulla produttività durante una conferenza stampa convocata in corso d'Italia subito dopo l'incontro a palazzo Chigi http://www.cgil.it/dettagliodocumento.aspx?ID=20168

martedì 20 novembre 2012

LINEE PROGRAMMATICHE PER LA CRESCITA DELLA PRODUTTIVITA’ E DELLA COMPETITIVITA’ IN ITALIA


Il documento per la crescita e la produttività, che ha raggiunto oggi quota otto adesioni, viaggia sulla scia della promozione della contrattazione decentrata.

Il Governo e le parti sociali con l’Accordo Quadro sulla riforma degli assetti contrattuali del 22/01/2009 avevano già collegato il secondo livello di contrattazione all’incremento della produttività e della competitività, annunciando la “riduzione di tasse e contributi” (già previsti nella L. 247/07).

Il successivo Accordo Interconfederale del 28/06/2011, richiamando il ruolo del contratto collettivo nazionale di lavoro, conferma che l’obiettivo è quello di favorire lo sviluppo e la diffusione della contrattazione collettiva di secondo livello e introduce un preciso sistema di relazioni industriali.

Il legislatore del 2011 con il D.L. 138, convertito in L. 148/2011, all’at. 8, esalta questo tipo di contrattazione e lega i contratti di prossimità alla gestione della crisi, al rilancio dell’occupazione e all’organizzazione del lavoro; cercando di risolvere il problema dell’efficacia erga omnes dei contratti (che per il tramite del citato art. 8, prova però a destrutturate rispetto al classico piano gerarchico).*

In questa enunciazione cronologica non va dimenticato che il Governo tecnico, con la Riforma del Mercato del Lavoro del giugno 2012, ha collegato, in modo ancora più stretto, fra loro, lavoro e mercato, concependo un testo normativo che affida al mercato la gestione dei flussi occupazionali.

Le linee programmatiche presentate lo scorso 16 novembre, che sembrano ormai prevedere un nuovo accordo non sottoscritto dalla CGIL (annuncio di una nuova spaccatura del fonte sindacale?), si ricollegano a tutto il trascorso degli ultimi anni e prevedono:

-          l'affidamento alla contrattazione collettiva (leggasi di secondo livello, in quanto il punto 2 delle linee prevede una “chiara delegale” del CCNL al secondo livello di contrattazione) di una piena autonomia negoziale rispetto alle tematiche relative all'equivalenza delle mansioni, alla integrazione delle competenze, presupposto necessario per consentire l'introduzione di modelli organizzativi più adatti a cogliere e promuovere l'innovazione tecnologica e a professionalità necessarie alla crescita della produttività e della competitività aziendale;
-          la ridefinizione dei sistemi di orari e della loro distribuzione anche con modelli flessibili, in rapporto agli investimenti, all'innovazione tecnologica e alla fluttuazione dei mercati finalizzati al pieno utilizzo delle strutture produttive idoneo a raggiungere gli obiettivi di produttività convenuti;
-          l'affidamento alla contrattazione collettiva delle modalità attraverso cui rendere compatibile l’impiego di nuove tecnologie con la tutela dei diritti fondamentali dei lavoratori, per facilitare l'attivazione di strumenti informatici ordinari, indispensabili per lo svolgimento delle attività lavorative.  

Rimando gli approfondimenti ad una lettura approfondita del documento consultabile al link: http://www.uil.it/documents/Testo%20conclusivo%20produttivita.pdf




 *[Si richiama anche il problema all’efficacia dei contratti di diverso livello e di diverso ambito territoriale e le soluzioni proposte dalla giurisprudenza – Cfr. (Trib. Milano 9/9/2008, Est. Mariani, in Orient. della giur. del lav. 2008, 517) “La questione del concorso tra i diversi livelli contrattuali va risolta non secondo i principi della gerarchia e della specialità, propri delle fonti legislative, ma accertando quale sia l'effettiva volontà delle parti, da desumersi attraverso il coordinamento delle varie disposizioni della contrattazione collettiva, aventi tutti pari dignità e forza vincolante. Sicché anche i contratti aziendali possono derogare, anche in peius, ai contratti nazionali”. - (Cass. 26/5/2008 n. 13544, Pres. De Luca Est. Celentano, in Orient. giur. lav. 2009, 40) “Il contrasto fra contratti collettivi di diverso ambito territoriale (nazionale, regionale, provinciale, aziendale) deve essere risolto non già in base al criterio della gerarchia (che comporterebbe sempre la prevalenza della disciplina di livello superiore) né in base al criterio temporale (che comporterebbe sempre la prevalenza del contratto più recente e che è invece rilevante solo nell'ipotesi di successione di contratti nel medesimo livello), ma secondo il principio di autonomia e, reciprocamente, di competenza, alla stregua del collegamento funzionale che le associazioni sindacali pongono fra i vari gradi o livelli della struttura organizzativa e della corrispondente attività”.]