Per la solidità di uno stato ci è stato insegnato essere necessario
mantenere elevato il suo PIL (prodotto interno lordo). Gli osservatori
economici, infatti, riferiscono che più è alto il PIL e più uno stato ha benessere. Altri osservatori, invece,
asseriscono (ed io concordo con loro) che sarebbe ugualmente importante
conoscere se uno stato tiene conto (e di conseguenza misura) la FIL (felicità interna lorda).
L'indicatore della FIL misura il benessere dei cittadini, quindi, grazie a
questo, uno stato può capire i problemi del paese e l'umore dei cittadini. Un
esempio fondamentale dell'utilità a conoscere la proprio FIL è dato dal Bhutan, piccolo stato montuoso dell'Asia.
In occidente, in Italia, in particolare, la Fondazione
Symbola e Unioncamere hanno ideato e promosso il Rapporto PIQ - Prodotto interno qualità. Il PIQ si propone come indicatore da
affiancare al PIL, per misurare il posizionamento e, quindi, le performance del
Paese, o di un settore di attività, rispetto al parametro della qualità, come
valore aggiunto e ingrediente indispensabile per assicurare non solo il
benessere attuale, ma anche quello delle generazioni future.
Per approfondimenti:
Penso che in questo periodo il tasso di felicità è davvero basso e in più ci si sente impotenti.
RispondiEliminaTutto va male, dai mezzi pubblici, alla pubblica amministrazione, a chi ci governa? Migliorerà la situazione? Non so. A me il futuro comincia veramente a preoccupare